Questo post è un contributo alla promozione di quelle scuole e quei corsi che non insegnano analisi logica e geometria euclidea.

I ragazzi del muretto. Vi ritrovavate anche voi al bordo di un muretto da ragazzini? Che ricordi!
Il muretto era un luogo in cui davi un senso ai pomeriggi. Dove soddisfare gli innati bisogni di sentirti connesso agli altri e di crescere, imparando dagli altri, dalle loro storie, dalle loro relazioni, dalle loro emozioni.
Intorno al muretto c’era sempre un gruppetto. Qualcuno ogni tanto andava via, per mangiare una pizzetta o per limonare un po’. Qualcun altro raccontava le sue amare delusioni d’amore o, al contrario, epiche prestazioni di seduzione. I più grandi si atteggiavano a mentori dei più piccoli. E tu, ti sentivi bene: crescevi e appartenevi.
Recentemente, vacanzando in America, ho scoperto che d’estate, in certe zone intorno a Miami, nel primo pomeriggio i genitori accompagnano e scaricano i figli adolescenti presso le piscine condominiali. E quelle, per quei floridi ragazzini, rappresentano il nostro muretto. Piscina a parte, non cambia nulla: i ragazzini chiacchierano, smangiucchiano, fumacchiano, qualcuno si allontana e poi ritorna, qualcuno limona. E passano il pomeriggio lì (e in pochissimi fanno il bagno!?).
                                 Mi piacerebbe conoscere quali sono i “muretti” di tutti gli adolescenti del mondo!

formazione_pnl_abruzzo_troiloCrescere e appartenere. Ecco cosa ho scoperto col tempo. I corsi di formazione che ho fatto per mia scelta (non quelli necessari alla carriera o richiesti dal ruolo aziendale) mi sono sempre piaciuti e continuano a piacermi perché, al di là della passione per le cose apprese, hanno sempre soddisfatto i miei bisogni fondamentali di sentirmi connesso a persone che hanno molto in comune con me e, poi, di sentire che ho compiuto un salto evolutivo di conoscenza e consapevolezza.
Da piccolo volevo fare l’insegnante. La mia passione è l’aula. In aula c’è sempre energia. La mia aula, sia da studente che da formatore, è un’aula in cui si apprendono le cosiddette “life skills”. Dove tutti migliorano le proprie capacità emotive (gestione delle emozioni, consapevolezza di sé, gestione dello stress), cognitive (creatività, prendere decisioni, risolvere problemi, ecc.) e sociali (empatia, relazioni e comunicazione efficaci, ecc.).
L’aula che mi piace è quella da cui ognuno, poi, esce pronto a cambiare qualcosa nella sua vita, con qualche idea, intuizione e strumento in più per vivere meglio.
Chi già frequenta aule di crescita personale sa bene cosa intendo, cosa vuol dire gruppo dei pari, cosa vuol dire mettersi in gioco, cosa vuol dire prendersi del tempo per se stessi. Per gli altri, be’…

vi auguro di trovare il coraggio di riprendervi uno spazio in cui siete pienamente voi, state crescendo e vi permettete il “lusso” di sentirvi davvero connessi agli altri.

Buona vita

Il tuo coach
p.t.

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